Il brutto di vivere a Milano

Diciamocelo onestamente: una città famosa per l’afa, le zanzare, il consumo di coca e i festini di Lele Mora non prometteva proprio benissimo a chi deve trasferircisi.

Viverci non mi ha fatta ricredere.

L’impatto è stato pessimo. Gente stressatissima, che pensa solo al proprio lavoro e a quello che fa, che se la mena del proprio lavoro manco facessero operazioni a cuore aperto ogni giorno. Maleducazione diffusa, uso di parolacce come intercalare, atteggiamenti discutibili, rispetto delle regole cieco ed inutilmente rigido in certe occasioni, (comportamento meglio conosciuto come ottusità, e già riscontrato negli statunitensi, nei tedeschi, e in molti dipendenti dell’amministrazione pubblica italiana).

Non capisco perché chi viva a Milano, automaticamente viva per il lavoro. Per chi lavora a Milano, non esiste altro Dio all’infuori del lavoro. Eppure, a livello di orari, i miei amici a Napoli e a Roma lavorano anche di più, ma sono meno fissati e stressati, e trovano anche il tempo di uscire, godersi un pomeriggio all’aria aperta e dedicarsi agli altri. A Milano tutto ciò non succede. Nessuno ha più tempo per vedersi, nessuno ha più tempo per un saluto, nessuno ha più tempo per te. Non esisterà più il “ci vediamo”, ma il massimo della concessione diventeranno i “ci sentiamo su Facebook” e i “ci sentiamo via whatsapp”. Grazie tante.

Come disse Teresa Mannino in un suo spettacolo dissacrante: “uno va in metropolitana a Milano e vede tutta questa gente che corre, corre, corre. E tu ti chiedi: ma dove corrono???

Al lavoro.

AL LAVORO??? E che cazzo ci corri?!!! Ma manda certificato meeeedico!”

Ora, se lo dici ad un milanese (termine con cui identifico persone che vivono a Milano originarie tra Trapani e Bolzano), ti inizierà a dire che non si vive di aria, che i soldi servono per vivere, che ci vogliono i soldi, che i soldi i soldi e i soldi.

Il brutto di Milano è andare a fare la spesa e scoprire che lo shampoo che a Napoli sotto casa pagavi 2€, adesso costa 3,50. Che il prosciutto spagnolo che in Germania pagavi 99cent, adesso costa 7€. Che la bottiglia di 2 litri d’acqua che in Germania pagavi 11cent, a Milano da 1,5 litri costa anche 80cent.

Il brutto di Milano è andare a mangiare una pizza pagando quasi 20€, e andare al cinema di mercoledì e sborsarne 9.

Il brutto di Milano è comprare mozzarella di bufala ORIGINALE campana, e ritrovarsi qualcosa che più che mozzarella è quasi un formaggio.

Il brutto di Milano è parlare con qualche settentrionale e scoprire che loro del sud non sanno nulla. E’ scoprire che pensano che siamo il terzo mondo. E’ sentirsi chiedere “come si vive con la camorra?” e non riuscire a credere che loro si illudano di vivere senza mafia.

E’ sentirsi chiedere da chi deve venire in vacanza giù: “io ho delle intolleranze alimentari, posso mangiare solo determinate cose: al sud si vendono le uova o devo portarle da casa?” (giuro, non sto scherzando).

Il brutto di Milano è sentire uno che ti spiega di aver visto Gomorra, e vedere che non ha capito nulla (A livello concettuale) di ciò che ha visto.

Il brutto di Milano è vedere gente che si crede figa per che fa l’aperitivo in piedi su un marciapiede di una strada trafficata e inquinata, e si sente ancora più figa se l’aperitivo lo chiamano “ape”.

Il brutto di Milano è passare davanti ai suddetti locali alle 19, e vedere che stanno fatti come ad Ibiza alle 5 di mattina.

Il brutto di Milano è sentire qualcuno che ti pubblicizza qualcosa da mangiare (gelati, pizzerie, piatti particolari) come se fosse una prelibatezza unica, introvabile e “supertop”, illudersi che sia così, e scoprire invece che è una cosa insipida e a malapena mangiabile.

Il brutto di Milano è percepire che ci sia un bellissimo tramonto e non poterlo vedere perché non esistono punti panoramici. E’ chiedere dove si possa vedere e sentirsi rispondere: “guarda, non lo so, ma probabilmente non esistono posti perché credo che a Milano a nessuno sia mai venuto in mente di guardare il tramonto”.

Il brutto di Milano è infestarsi di fornellini e Autan contro le zanzare, e vedere che vieni mangiato vivo come se niente fosse.

Il brutto di Milano è che diluvia ogni santo giorno fino a giugno, e quando smette di piovere iniziano i 35° fissi. Se fino a giugno non riuscivi a fare un cazzo per la pioggia, ad un certo punto non fai un cazzo per il troppo caldo. Ah, tranne che lavorare, ça va sans dir.

Il brutto di Milano è tornare a Napoli ad agosto, vedere che tutti boccheggiano per il caldo e non capire perché tutti si lamentino dato che io, quei 35°, li percepisco come se fossero 26….

8 pensieri su “Il brutto di vivere a Milano

  1. Il bello di Milano è che è abitata da gente di tutta Italia, che se ne lamenta ogni giorno, ma che poi alla fine non se ne va mai.
    Il bello di Milano è che è la città che accoglie più stranieri d’Italia, anche di Roma, nonostante sia immensamente più piccola.
    Il bello di Milano è che puoi ancora chiacchierare con gli anziani che hanno lottato perché tutta l’Italia fosse libera.
    Il bello di Milano è che al famoso “ape” puoi cenare ogni sera con 7 €.
    Il bello di Milano è che puoi attraversarla tutta in bicicletta e se piove, puoi scegliere tra 4 linee di metropolitana, un passante e infinite linee di bus e tram.
    Il bello di Milano sono i cortili segreti e le piazze inattese.
    Il bello di Milano è che il lavoro è un valore.
    Il bello di Milano sono le centinaia di associazioni di volontariato, che lavorano incessantemente per tutti. È la città italiana che ne conta di più.
    Il bello di Milano è che condividi il tuo appartamento o il tuo palazzo con gente che arriva da ogni parte del mondo.
    Il bello di Milano è che tendenzialmente le regole vengono rispettate, anche da coloro che a casa propria non le rispettano.
    Il bello di Milano è che, nonostante ci sia tanta gente che continua a sputare nel piatto in cui mangia, continua a stare bene con tutti.

    • Caro Francesco come sarebbe bello, onesto e giusto poter amare e rispettare la propria terra in assoluta democrazia. Credo che quando si nasce e si cresce nel luogo che ti ha dato i natali si assorbe tutto di esso, storia, anima e cultura, se poi si è di onesta attitudine e integra moralità si è capaci di valutare anche il negativo e il positivo del proprio contesto sociale….scegliendo dove collocarsi.
      Io vivo in una delle città più belle del mondo….Napoli….non lo dico solo io ma ne hanno cantato, scritto e descritto le sue bellezze e qualità, tantissimi uomini di cultura, poeti, scrittori e non napoletani, che non c’è paura di smentita. Certo è che, a Napoli, grazie allo Stato italiano, la camorra ha trovato terreno fertile, inoltre c’è molto traffico, le strade sono piene di buche e c’è pochissimo lavoro. Però a Napoli c’è tanto altro….e ti assicuro che sa di buono.
      Se me lo permetti vorrei scherzare un po con te….riferendomi alla lista che hai stilato qui sopra….e risponderti con rispettosa ironia:

      Il bello di Napoli è che è abitata da gente di tutto il mondo, che se ne lamenta ogni giorno ma che poi alla fine…purtroppo, non sempre se ne va….ma va bene così.
      Il bello di Napoli è che accoglie stranieri da tutto il mondo e che gli spalanca le braccia senza mettere odiosi cartelli sotto ai portoni con la scritta: Non si affitta agli immigrati.
      Il bello di Napoli è che gli anziani pur ricordando che i piemontesi hanno trucidato i loro avi e hanno rubato e saccheggiato la loro terra…li accolgono con simpatia e non gliene fanno una colpa.
      Il bello di Napoli è che puoi cenare…primo, secondo, contorno e frutta con soli 5 euro.
      Il bello di Napoli è che, anche se piove e non passano i pullman, puoi percorrerla in lungo e largo con gli occhi che ti luccicano di ammirazione.
      Il bello di Napoli è che è un paradiso di viuzze caratteristiche, piazze storiche e belvedere…..ah, dimenticavo…c’è anche il mare.
      Il bello di Napoli è che il lavoro è per i napoletani una cosa sacra, la famiglia e il suo benessere innanzitutto, a cui sono abituati da sempre e che spesso esportano anche al nord.
      Il bello di Napoli è che, anche se le associazioni di volontariato non dovessero arrivare ovunque, c’è sempre una moltitudine di napoletani pronti a dividere quello che hanno con i più bisognosi.
      Il bello di Napoli è che si da ospitalità in casa propria…stringendosi un po…senza chiedere nulla in cambio.
      Il bello di Napoli è che le regole….mmmmm….e vabbè siamo un po’ sregolati…. 🙂
      Il bello di Napoli è la gente….la sua ospitalità, il loro cuore, la loro fantasia, il sapersi prendere in giro, non piegarsi nonostante le difficoltà, la sua arte, cultura, le sue dolci colline, il mare, il clima, il sole, l’ottimismo e sapere che, nonostante tutto una speranza c’è sempre.

      Spero tu voglia prendere con simpatia le cose che ho scritto….l’italia sarebbe bella tutta…o quasi…ah se non fosse per l’gnoranza e la politica !!
      Un caro saluto.
      Delia

  2. Milano o si odia o si ama. Io ci ho vissuto gli anni dell’università e sono arrivata ad odiarla, tanto che sono ‘scappata’ un anno in erasmus per disintossicarmi. Poi col tempo ho imparato a rivalutarla e ora, quando ci torno, mi ci sento comunque un po’a casa. Ma forse perché ho ancora li le amiche più care (ovviamente del Sud trapiantate a Milano per studio e poi lavoro) e stare con le persone a cui tengo di più mi fa dimenticare l’ansia che sentivo quando ci vivevo io stessa….

    • In effetti mi sono resa conto quanto i legami creati in un posto (per quanto non ci piaccia il posto) siano più forti della repulsione per il luogo.
      Tornando a Milano non so se la detesterei come il primo giorno.

  3. Ti ho conosciuta dieci minuti fa e mi piaci tantissimo.
    Primo perchè sei napoletana come me.
    Secondo perchè la tua vita corrisponde a tutto ciò di cui mi sto interessando nell’ultimo periodo (lavoro, tedesco, Milano. Non per forza in quest’ordine). Terzo perchè mi sembra di capire che tu sia un fresca ex studentessa alla ricerca del suo posto nel mondo.. come me.
    Avevo (ho?) intenzione di cercare qualche opportunità per muovermi da Napoli a Milano, e devo dire che il tuo post mi ha un pò illuminato (e scoraggiata :D). Forse andrò a Milano, forse no, forse in Germania o Austria (quando imparerò il tedesco), ma di sicuro non resterò qui.
    Un saluto 🙂

  4. Dovresti vedere ‘Benvenuti al Nord’ di Bisio se non l’hai ancora fatto, perche’ ci soon proprio tutti gli stereotipi (veri !) sui Milanesi.. sara’ forse che io a Milano non ci sono mai vissuta, ma sinceramente oltre ai difetti (che ci sono!) ci vedo del bello, come i musei, le iniziative culturali e gli aperitivi mangianti sui navigli, e anche il fatto che e’ molto piu’ internazionale di Roma..spero che anche tu abbia trovato modo di goderti un po’ queste cose !

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