3. Cercare casa a Milano (parte 2)

Mi decido, controvoglia, a fare questa esplorazione dal vivo alle case milanesi, dopo aver perso circa un altro grado di miopia al pc. Se la miopia fosse come la patente a punti io sarei vicina alla pensione per la cecità. Anyway, vedendo le case dal vivo ho scoperto un mondo.

Ho scoperto che dove ci sono le foto solo della stanza, o è perché non esistono altri ambienti comuni, o perché gli ambienti comuni, se ci sono, fanno cagare.

Ho scoperto che alcuni mettono foto a caso e quando li chiami va così: “ah sì, hai visto l’annuncio della casa, quale casa?” – “quella in Via le mani dal naso” – “ah sì”, e inizia a parlarti della casa con delle differenze preoccupanti rispetto alle foto e all’annuncio. Quando glielo sottolinei, lui risponderà: “eh ma le foto non sono della casa di cui ti sto parlando, adesso però non iniziare a fare polemica”. E certo, tu metti le foto del resort di Bali spacciandole per la stanza che fitti a Milano, precisando che non condividerò la casa con una persona ma con…. 6!!! Sì, 6 e un solo bagno!!! ed io non devo essere polemica? Ma va là.

Poi ho scoperto che le sedicenti agenzie fanno un errore molto, molto, molto grave. Non per insegnarvi il mestiere ma con me avete ripetuto l’errore due volte su due. Mi hanno portata in casa, mi hanno fatto una testa di chiacchiere a mostrarmi come tutto fosse bello e perfetto ma… non mi hanno fatto avere alcun contatto con i potenziali coinquilini. Magari erano pure bravissimi ragazzi, ma se io, senza alcun contatto con loro, entro in casa e li trovo tutti svestiti a bere alcol alle 5 di pomeriggio in gruppo in cucina, qualche dubbio ce lo posso anche avere. L’altro errore è stato chiedermi, oltre ai costi di agenzia (la metà di un mensile per me che devo stare 3 mesi è ridicolo), 3€ per l’uso della lavatrice per ogni lavaggio, e 2 o 3€ per l’asciugatrice per ogni asciugata. Asciugatrice che da noi al sud non esiste, per cui non saprei neanche accenderla o che farci.

La casa che ho preso più in considerazione è stata una in una bella zona, a due minuti a piedi dal lavoro, con un prezzo non del tutto tragico. Tragico era tutto il resto: la mansarda superangusta che si mangia mezza stanza. Che mi fa intravedere che a giugno/luglio ci saranno 45°C se sono fortunata, con una doccia senza il piatto-doccia ma con la sola tenda senza neanche il pavimento scosceso verso lo scarico, e gatti che amabilmente scorrazzavano sul tavolo da mangiare e sulle stoviglie del lavello senza alcun controllo.

Ma il top del top è stata una stanza/casa spacciatami per carina per 550€ spese escluse. La zona era buona, ma la casa era vomitevole. Vecchia e tenuta male, e fin qui…! Ma il soggiorno era attrezzato come un centro sociale con le scritte ai muri e una specie di officina di falegname con i macchinari e le falci nel soggiorno. Il tutto condito da un’atmosfera buia e tetra con tutte le luci accese alle 4 di pomeriggio a fine aprile. L’istinto di scappare e fare 6 mesi di psicoterapia per riprendermi è stato forte, ma avevo subito intuito le potenzialità del caso per scriverci un articolo e per raccontarlo in giro, quindi sono rimasta fingendo interesse e contrattando anche sul prezzo per rendermi credibile. Per il resto, la cucina era 1metro per 2 con tutte le stoviglie e pentole sporche nel “lavello”, mentre le altre stanze avevano dei materassi buttati a terra dove dormivano e separati solo da degli armadi.

La casa più bella è stata una in un posto osceno. Mi è dispiaciuto non prenderla perché meritava, ma il posto era veramente infame. Alla porta mi aprì una ragazza norvegese di 21 anni, bionda alla Paris Hilton, di circa 1,80m con un fisico da modella. Mio fratello, dopo avergli fatto vedere la sua foto su FB, mi consigliò caldamente di prendere quella stanza. Lei, che pagava 650€ (escluse spese) in quella zona e prendeva taxi ogni sera che scendeva, alla mia domanda su: “beh è un po’ cara Milano, non trovi?”, mi ha detto: “no, in fondo qui costa tutto poco, 650 non è molto. Ad Oslo costa tutto molto di più”.

Io ho avuto la geniale idea di prenotare per Oslo il prossimo weekend.

Lascia un commento